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"Senza di noi, senza le nostre auto, la natura ha tirato un sospiro di sollievo. Temo la ripresa frenetica degli spostamenti. Riprendiamoci la lentezza."

Il tuo nome - Mariella

Età - 69

Che studi hai fatto - Laurea

Che lavoro fai - Ex insegnante

Dove sei nato/a - Alessandria (Al), Italia

Dove vivi attualmente - Udine, Italia

 

1 - La Pandemia ci ha costretto tutti o quasi, a vivere una situazione mai vissuta prima, ossia la quarantena, che cosa ti manca di più del “prima” della quarantena?

 

Non molto. Forse ciò che mi manca di più è abbracciare mio figlio che è in quarantena  a Trieste. Certo mi farà piacere rivedere parenti e amici, ma riesco a vivere ugualmente, in attesa di tempi migliori.

 

2 - E' arrivata prima l'emergenza sanitaria e poi quella economica, ti fa più paura poter contrarre il virus o rimanere senza lavoro?

 

Come pensionata, temo una crisi dello Stato con perdite per tutti anche se in questo momento può sembrare che per noi non ci siano conseguenze. In realtà il sistema economico è un insieme di elementi collegati. Temo la crisi in Italia, dove lavora mio figlio, e in Spagna dove vive mia figlia.

 

3 - Come vivi o hai vissuto il tempo in quarantena? Se questa situazione eccezionale ti ha portato a fare scelte drastiche nella tua vita, ce ne puoi parlare brevemente?

 

Dopo i primi giorni di assestamento, mio marito ed io abbiamo trovato un tranquillo equilibrio per vivere la quotidianità tra letture, preghiera, pulizie, cucina, contatti con vicini di casa,  familiari e amici tramite cellulare, cura dei nostri due gatti.

 

4 - Durante i primi giorni di quarantena intorno alla fine di Febbraio e inizio Marzo, sul web sono girati alcuni articoli di importate testate giornalistiche con un tema ben preciso e titoli come:

"Il Coronavirus terrorizza, il clima no. Come nasce la percezione del rischio". Hai mai riflettuto su questo? Hai mai pensato che l'esperienza della pandemia possa essere una lezione nella lotta al cambiamento climatico?

 

Ho sempre pensato che non si sia preso abbastanza seriamente il cambiamento climatico. Come sostenitrice di Greenpeace, sono abbastanza informata e mi fa arrabbiare l'ottusità dei grandi poteri economici e industriali che negano l'evidenza. Sono gli stessi che hanno negato il pericolo della pandemia. Temo che la solidarietà dei primi giorni resti viva a livello di singoli individui, meno a livello di potenze mondiali. Le persone sono migliori di quanto i mass media ci mostrino e di quanto i politici credano.

 

5 - La Pandemia ha già portato grossi cambiamenti nella vita di tutti, e molti sono quelli che porterà, hai (nuovi) dubbi sul tuo futuro come individuo e/o sul tuo nucleo familiare, quali?

 

La nostra famiglia affronterà l'imprevisto, ognuno mettendo in campo le proprie risorse, sapendo di poter contare l'uno sull'altro. Il futuro è sempre un'incognita. Quando a 11 anni mi sono ammalata di influenza asiatica e avevo la febbre a 40, potevo morire, invece sono qui. Questo deve avere uno scopo. Lo stesso vale per ognuno di noi. Qualche dubbio sulle possibilità di lavoro dei miei figli c'è, ma anche senza covid 19, i rischi ci sarebbero stati sempre, così come le possibilità di uscirne. 

 

6 - Il Capitalismo avanzato nel quale viviamo ci ha fatto credere che niente si potesse fermare: il virus ci ha dimostrato il contrario. Il Pianeta Terra ha avuto praticamente un mese di respiro, tutte o in molti casi la maggior parte delle attività hanno dovuto interrompersi: reputi qualcuna di queste, a conti fatti, superflua? Quale di queste vorresti che non riprendesse più?

 

Dovremo rivedere il modo di produrre energia, di muoverci. Il petrolio deve essere sostituito da altre risorse meno inquinanti. Senza di noi, senza le nostre auto, la natura ha tirato un sospiro di sollievo. Temo la ripresa frenetica degli spostamenti. Riprendiamoci la lentezza.

 

7 - Alcuni filosofi, sociologi, intellettuali, ipotizzano e/o auspicano che dopo questa situazione di quarantena e pandemia ci possa essere un cambiamento nella società, tu credi sia possibile? (Spiegaci la tua risposta).

 

Non credo che ci sarà un cambiamento della società a livello generale. Spero invece rimangano i cambiamenti dei singoli individui, quelli che hanno scoperto la solidarietà dei volontari, la professionalità del personale sanitario, la pazienza delle forze dell'ordine di fronte a comportamenti inaccettabili, il conforto della preghiera, la compagnia dei bambini, lo studio insieme ai propri figli, il bello della cucina insieme, la tristezza per la morte dei nonni. Se ci ricorderemo tutto questo potremo essere una società migliore.

 

8 - E come ultima cosa la più importante, scegli un'immagine che per te sia rappresentativa di questo periodo storico che tutti abbiamo vissuto e allegala insieme a questo file alla mail di risposta (se possibile, in buona risoluzione e in formato JPG).

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