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"La possibilità di vivere in armonia con la terra che abitiamo inevitabilmente esiste, ma il peso dell’interesse economico e del profitto cozza con quelle modalità che permetterebbero di sfruttare positivamente e genuinamente le risorse del pianeta."

Il tuo nome - Giuseppe

Età - 30

Che studi hai fatto - laurea triennale e magistrale

Che lavoro fai - operatore export

Dove sei nato/a - Firenze

Dove vivi attualmente - Milano

 

1 - La Pandemia ci ha costretto tutti o quasi, a vivere una situazione mai vissuta prima, ossia la quarantena, che cosa ti manca di più del “prima” della quarantena?

 

Il concetto di certezza, di sicurezza.       

Non che prima non fossimo consapevoli che il mondo potesse cambiare in un istante, ma vivere un cambiamento così rapido e negativo a livello globale ha suscitato in me questa assenza di certezza e sicurezza. Di conseguenza il loro stesso concetto, la loro stessa identità è venuta meno.

                                                                                                                       

2 - E' arrivata prima l'emergenza sanitaria e poi quella economica, ti fa più paura poter contrarre il virus o rimanere senza lavoro?

 

La paura di contrarre il virus è minima non perché mi senta invincibile ma perché assumo comportamenti preventivi e che mi cautelino da questa possibilità, atteggiamenti dettati dal buon senso.

Lo stesso vale per il timore di perdere il lavoro perché fortunatamente ho avuto modo di poter rientrare il giorno stesso in cui le limitazioni sono state allentate (4 maggio).

Il vero timore consiste nella possibilità di doversi abituare ad un nuovo approccio nell’istaurazione dei rapporti sociali (se pensiamo alla distanza fisica tra le persone) e di ciò che sarà consentito per il loro mantenimento.

Coltivare amicizie ed affetti mantenendosi a debita distanza sarà molto dura.

E’ vero che molti di noi hanno amici in diverse città o addirittura stati, ma nonostante questo riescono a mantenere salde le amicizie durante il tempo. Ma il desiderio principale che li spinge a conservarle è appunto quello di incontrarsi nuovamente.

Sarà ancora possibile?

 

3 - Come vivi o hai vissuto il tempo in quarantena? Se questa situazione eccezionale ti ha portato a fare scelte drastiche nella tua vita, ce ne puoi parlare brevemente?

 

E’ stato un periodo duro che ha messo a dura prova la mia tenuta psicologica.

Ho vissuto due mesi da solo senza poter incontrare un familiare, la fidanzata o una singola persona dal volto conosciuto.

Questo perché anni fa, come tanti, sono fuggito dal Sud per ambire ad un futuro migliore ma durante questa emergenza sanitaria, come pochi, sono rimasto solo in una città, che ancora non mi appartiene, per il timore di poter diffondere il virus li dove sono cresciuto, senza neanche avere certezza della mia positività o negatività.

Pensare a tutte quelle persone che per una ragione o un’altra hanno vissuto o continuano a vivere in condizioni peggiori di me (chi ad esempio non ha la possibilità economica di sostenere la propria famiglia) è stato il meccanismo per farmi forza e mantenere un certo equilibrio.

 

4 - Durante i primi giorni di quarantena intorno alla fine di Febbraio e inizio Marzo, sul web sono girati alcuni articoli di importate testate giornalistiche con un tema ben preciso e titoli come: "Il Coronavirus terrorizza, il clima no. Come nasce la percezione del rischio". Hai mai riflettuto su questo? Hai mai pensato che l'esperienza della pandemia possa essere una lezione nella lotta al cambiamento climatico?

 

Io penso che debba esserlo e non che possa.

Da ogni evento catastrofico o comunque negativo occorre imparare e cercare di studiarne i meccanismi così da poterlo evitare in futuro o quanto meno poterlo affrontare con più efficacia.

In questi giorni in cui siamo costretti ad indossare la mascherina finalmente il mondo ha avuto modo di togliersi quella che noi gli abbiamo obbligato ad indossare per via delle nostre azioni.

La possibilità di vivere in armonia con la terra che abitiamo inevitabilmente esiste, ma il peso dell’interesse economico e del profitto cozza con quelle modalità che permetterebbero di sfruttare positivamente e genuinamente le risorse del pianeta.

 

5 - La Pandemia ha già portato grossi cambiamenti nella vita di tutti, e molti sono quelli che porterà, hai (nuovi) dubbi sul tuo futuro come individuo e/o sul tuo nucleo familiare, quali?

 

Più che dubbi l’isolamento mi ha fatto riflettere sul percorso intrapreso fino adesso cercando di valutare se fosse il più adatto.

“Se il mondo è cambiato cosi tanto e così in fretta allora certamente anche io ho la possibilità di cambiare la mia vita così tanto e così in fretta.”

Mi rendo conto però che al momento, considerando la situazione e le dovute limitazioni, la possibilità di stravolgere volontariamente la propria vita è decisamente ridotta. Purtroppo saranno più i casi in cui verranno stravolte involontariamente e in modo negativo le vite di tante persone.

 

6 - Il Capitalismo avanzato nel quale viviamo ci ha fatto credere che niente si potesse fermare: il virus ci ha dimostrato il contrario. Il Pianeta Terra ha avuto praticamente un mese di respiro, tutte o in molti casi la maggior parte delle attività hanno dovuto interrompersi: reputi qualcuna di queste, a conti fatti, superflua? Quale di queste vorresti che non riprendesse più?

 

Non ho le competenze per dire se un’attività sia superflua o meno però sono cittadino di questo mondo per cui credo di avere tutto il diritto di ambire che ogni attività sia improntata al rispetto del prossimo e del mondo stesso.

 

7 - Alcuni filosofi, sociologi, intellettuali, ipotizzano e/o auspicano che dopo questa situazione di quarantena e pandemia ci possa essere un cambiamento nella società, tu credi sia possibile? (Spiegaci la tua risposta).

 

Credo sia inevitabile e se così non fosse allora abbiamo perso un’altra occasione di rendere il nostro pianeta e le nostre azioni migliori di quanto lo siano ora.

 

8 - E come ultima cosa la più importante, scegli un'immagine che per te sia rappresentativa di questo periodo storico che tutti abbiamo vissuto e allegala insieme a questo file alla mail di risposta (se possibile, in buona risoluzione e in formato JPG).

 

E' il cielo di Paola, in Calabria (dove sono cresciuto). Il cielo è il protagonista, perché siamo tutti sotto lo stesso cielo.

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