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"Credo che chi si stava già facendo delle domande, attuerà dei cambiamenti. Chi invece per debolezza o problemi di altro era 'travolto dal sistema', non cambierà, credo tornerà al suo prima, dove 'si sentiva al sicuro'. Senza critica, ma credo che parte della nostra società sia debole e necessiti 'della falsa sicurezza della società'. La vera sfida, sarebbe arrivare all'origine di queste fragilità, per essere tutti persone davvero libere."

Il tuo nome - Elena

Età - 37

Che studi hai fatto - laurea triennale in Economia e Amministrazione delle imprese

Che lavoro fai - impiegata amministrativa presso azienda privata di trasporti

Dove sei nato/a - Udine

Dove vivi attualmente - Udine

 

1 - La Pandemia ci ha costretto tutti o quasi, a vivere una situazione mai vissuta prima, ossia la quarantena, che cosa ti manca di più del “prima” della quarantena?

 

Le relazioni e il poter disporre del tempo.

Io vivo da sola e quindi in particolare mi manca il poter vedere e toccare i miei cari, gli amici, guardarsi negli occhi, ascoltare la loro voce, dare un bacio a chi ami.

Inoltre ho notato quanto davo per scontate il poter fare le cose e come disponevo liberamente del mio tempo. Mi manca il poter fare le cose senza pensare. Volevo uscire, lo facevo. Mi serviva una cosa, andavo a comprarla. Volevo vedere un amico, ci accordavamo e ci vedevamo. Avevo voglia di un pasto pronto, uscivo e andavo in pizzeria o altro. Volevo camminare, indossavo le scarpe e uscivo.

 

2 - E' arrivata prima l'emergenza sanitaria e poi quella economica, ti fa più paura poter contrarre il virus o rimanere senza lavoro?

 

Senza ombra di dubbio contrarre il virus, senza la salute, non possiamo fare ed essere. Solo da sani, possiamo rimboccarci le maniche, fare dei sacrifici,… ma senza la salute, tutto è vano.

 

3 - Come vivi o hai vissuto il tempo in quarantena? Se questa situazione eccezionale ti ha portato a fare scelte drastiche nella tua vita, ce ne puoi parlare brevemente?

 

Io fortunatamente non ho vissuto per intero la quarantena. Ho sempre lavorato, anche se a volte a giorni alterni, al più ho fatto 4 giorni a casa, weekend incluso.

Ma nonostante questo, il tempo per pensare non è mancato.

Ho meditato ulteriormente il potere delle parole, che avevo comunque già intuito. Usare le parole e dirle, soprattutto alle persone che ho nel cuore. La malattia, il fatto che tutto possa trasformarsi o anche finire improvvisamente, mi ha portato a pensare ancora di più a non lasciare discorsi in sospeso, cose non dette,

incomprensioni, scuse non fatte, perdono non chiesto o donato, "ti voglio bene" non detti.

 

4 - Durante i primi giorni di quarantena intorno alla fine di Febbraio e inizio Marzo, sul web sono girati alcuni articoli di importanti testate giornalistiche con un tema ben preciso e titoli come: "Il Coronavirus terrorizza, il clima no. Come nasce la percezione del rischio".

Hai mai riflettuto su questo? Hai mai pensato che l'esperienza della pandemia possa essere una lezione nella lotta al cambiamento climatico?

 

Si, ci ho pensato eccome…

 

5 - La Pandemia ha già portato grossi cambiamenti nella vita di tutti, e molti sono quelli che porterà, hai (nuovi) dubbi sul tuo futuro come individuo e/o sul tuo nucleo familiare, quali?

 

Durante questo tempo ho messo in atto un piccolo cambiamento che avevo in mente da tempo, ma che per "pigrizia" non attuavo. Eliminare le bottiglie di plastica in casa. E così acqua nelle bottiglie di vetro!

È forse un gesto piccolo piccolo… ma sapete quante bottiglie di plastica c’erano nel sacco delle mie immondizie? Troppe!

 

6 - Il Capitalismo avanzato nel quale viviamo ci ha fatto credere che niente si potesse fermare: il virus ci ha dimostrato il contrario. Il Pianeta Terra ha avuto praticamente un mese di respiro, tutte o in molti casi la maggior parte delle attività hanno dovuto interrompersi: reputi qualcuna di queste, a conti fatti, superflua? Quale di queste vorresti che non riprendesse più?

 

Non ho nessuna idea in particolare, ma una linea di pensiero: mi piacerebbe che nessuna attività economica legata alla guerra operasse (costruzione navi/aerei da guerra, armi, equipaggiamenti, …)

 

7 - Alcuni filosofi, sociologi, intellettuali, ipotizzano e/o auspicano che dopo questa situazione di quarantena e pandemia ci possa essere un cambiamento nella società, tu credi sia possibile? (Spiegaci la tua risposta).

 

50 & 50. Credo che chi si stava già facendo delle domande, attuerà dei cambiamenti. Chi invece per debolezza o problemi di altro era "travolto dal sistema", non cambierà, credo tornerà al suo prima, dove "si sentiva al sicuro". Senza critica, ma credo che parte della nostra società sia debole e necessiti "della falsa sicurezza della società". La vera sfida, sarebbe arrivare all'origine di queste fragilità, per essere tutti persone davvero libere.

 

8 - E come ultima cosa la più importante, scegli un'immagine che per te sia rappresentativa di questo periodo storico che tutti abbiamo vissuto e allegala insieme a questo file alla mail di risposta (se possibile, in buona risoluzione e in formato JPG).

 

Scelgo la mia porta di casa.

La porta che ti protegge nel tuo intimo, simbolo della famiglia e certezza/solidità, ma anche la porta delle opportunità che ci sono fuori, della conoscenza, della scoperta, dello spiccare il volo verso la vita.

Una porta che protegge dal virus, ma anche una porta che si apre alla vita del mondo.

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