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"..sembra gia’ che per la maggior parte della gente “ripartire” avra’ un senso di rivalsa rispetto ai mesi persi in quarantena. Dopo un tale sacrificio quale stare sul divano per qualche mese la maggior parte delle persone sentira’ il diritto inalienabile di eccedere in quello a cui ha dovuto rinunciare. E allora tutti al pub, al centro commerciale, in discoteca, da macdonald, e a prendere voli intercontinentali.. dimenticati gli applausi a NHS e le cantatine sul balcone saremo tutti piu’ egoisti per la gioia del capitalismo.."

Il tuo nome - Arianna

Età - 35

Che studi hai fatto – fisica/matematica

Che lavoro fai – editor di un giornale accademico

Dove sei nato/a - Milano

Dove vivi attualmente - Londra

 

1 - La Pandemia ci ha costretto tutti o quasi, a vivere una situazione mai vissuta prima, ossia la quarantena, che cosa ti manca di più del “prima” della quarantena?

 

Il tango e la leggerezza nel dividere gli spazi con altra gente.

2 - E' arrivata prima l'emergenza sanitaria e poi quella economica, ti fa più paura poter contrarre il virus o rimanere senza lavoro?

 

Contrarre il virus per via dell’impatto che potrebbe avere sulle persone attorno a me se non me ne accorgessi.

3 - Come vivi o hai vissuto il tempo in quarantena? Se questa situazione eccezionale ti ha portato a fare scelte drastiche nella tua vita, ce ne puoi parlare brevemente?

 

Che la vita non avesse senso si sapeva già, il confinamento mi ha tolto la maggior parte delle distrazioni che mi permettevano di ignorare il vuoto esistenziale e sto facendo fatica a trovarne di nuove, a misura di isolamento. Provo anche una strana sensazione di calma in cui tutto e’ forzatamente sospeso quindi e’ inutile angosciarsi. A parte per il fatto che sto mettendo su ciccia ad una velocità impressionante.

4 - Durante i primi giorni di quarantena intorno alla fine di Febbraio e inizio Marzo, sul web sono girati alcuni articoli di importanti testate giornalistiche con un tema ben preciso e titoli come: "Il Coronavirus terrorizza, il clima no. Come nasce la percezione del rischio". Hai mai riflettuto su questo? Hai mai pensato che l'esperienza della pandemia possa essere una lezione nella lotta al cambiamento climatico?

 

In realtà il virus terrorizza ora che e’ una realtà tangibile, ma sono anni che i ricercatori avvisano i governi del rischio di una pandemia, solo che nessuno se li e’ mai cagati troppo perché il problema non era mai abbastanza urgente. Di conseguenza, la maggior parte dei sistemi sanitari nazionali si è trovata sotto-finanziata ed impreparata a fronteggiare la pandemia quando e’ arrivata per davvero. Ora che questa e’ l’urgenza, scienziati e ricercatori sono al centro del dibattito e tutti si aspettano che tirino fuori vaccini e risposte dal cappello (peccato che la scienza non funzioni cosi’). A parte qualche articolo, il dibattito climatico sembra essere passato in secondo piano, perché giustamente ora non e’ abbastanza urgente. Poi ci sara’ la crisi economica, poi varie seconde e terze ondate, che metteranno il problema del riscaldamento globale in terzo piano. Lungimiranza e visione d’insieme non sembrano andare a pari passo con tecnologia e globalizzazione. Quindi in totale si, e’ una lezione, ma no, non verra’ imparata. Tempi interessanti in cui vivere in ogni caso.

5 - La Pandemia ha già portato grossi cambiamenti nella vita di tutti, e molti sono quelli che porterà, hai (nuovi) dubbi sul tuo futuro come individuo e/o sul tuo nucleo familiare, quali?

Se possibile ho ancora piu’ dubbi e incertezze del solito. Avrei voluto cambiare carriera in modo netto ma e’ quasi impossibile predire come cambiera’ il panorama lavorativo nei prossimi anni. So di essere fortunata ad avere un lavoro che posso fare da casa, anche se lo odio. Dove vivere fisicamente e’ un’altra bella domanda. Finche’ volare a casa in 3 ore era una cosa scontata qualunque posto andava bene, piu’ o meno. Ora mi chiedo se valga la pena vivere lontana dalla mia famiglia. Ma in ogni caso ora non posso spostarmi, quindi e’ tutto un po’ sospeso.

6 - Il Capitalismo avanzato nel quale viviamo ci ha fatto credere che niente si potesse fermare: il virus ci ha dimostrato il contrario. Il Pianeta Terra ha avuto praticamente un mese di respiro, tutte o in molti casi la maggior parte delle attività hanno dovuto interrompersi: reputi qualcuna di queste, a conti fatti, superflua? Quale di queste vorresti che non riprendesse più?

Secondo me stiamo vedendo in modo eclatante quanto, per molti lavori “da scrivania”, sia superfluo andare fisicamente in ufficio. Eccetto per l’interazione umana coi colleghi. Ma e’ chiaro che lo smart working ridurrebbe il traffico in citta’ e regalerebbe un paio d’ore di vita (una volta imparato a staccarsi dal computer). Per il resto e’ vero che tante attivita’ si sono fermate e che apparentemente si sopravvive anche cosi’, ma in realta’ c’e’ molta gente che ha perso il lavoro, e’ in cassaintegrazione, non arriva a fine mese, ha perso la casa, sta usando i pochi risparmi messi via con fatica etc etc. Le ripercussioni sociali di uno stop del capitalismo sono molto profonde e in ultima analisi riguardano anche quelli che un lavoro lo hanno ancora. Quindi in totale difficile a dirsi.

7 - Alcuni filosofi, sociologi, intellettuali, ipotizzano e/o auspicano che dopo questa situazione di quarantena e pandemia ci possa essere un cambiamento nella società, tu credi sia possibile? (Spiegaci la tua risposta).

Nah.  Sono pessimista di natura eh, ma sembra gia’ che per la maggior parte della gente “ripartire” avra’ un senso di rivalsa rispetto ai mesi persi in quarantena. Dopo un tale sacrificio quale stare sul divano per qualche mese la maggior parte delle persone sentira’ il diritto inalienabile di eccedere in quello a cui ha dovuto rinunciare. E allora tutti al pub, al centro commerciale, in discoteca, da macdonald, e a prendere voli intercontinentali.. dimenticati gli applausi a NHS e le cantatine sul balcone saremo tutti piu’ egoisti per la gioia del capitalismo di cui sopra.

8 - E come ultima cosa la più importante, scegli un'immagine che per te sia rappresentativa di questo periodo storico che tutti abbiamo vissuto e allegala insieme a questo file alla mail di risposta (se possibile, in buona risoluzione e in formato JPG).

 

La foto (fatta col cellulare quindi abbiate pazienza su risoluzione etc etc) e’ la city di Londra – uno dei maggiori centri finanziari mondiali – attualmente vuota, vista da Hampstead Heath – uno dei parchi piu’ grossi di Londra – attualmente pieno di gente. Il titolo e l’idea di fondo e’ “La prospettiva del lockdown”.

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